Lo studio della
trigonometria nella civiltà greca venne preceduta dalla gnomonica, disciplina
che si occupava dell'osservazione delle ombre degli oggetti. ANASSIMANDRO (610 - 547 a.C.),
discepolo di Talete e considerato il primo filosofo greco, eseguiva dei prodigiosi
esperimenti matematici nella sua città preferita, Sparta osservando l'ombra del
Sole proiettata da un'asta fatta di qualsiasi materiale. Più tardi quest'asta
verrà denominata “gnomone"
(Fig. 1) perchè in greco, il termine “gnomon” significa “indicatore” e, nel
caso della gnomonica, indicatore di frazioni di tempo: in tal modo spazio e
tempo diventano entità misurabili attraverso calcoli trigonometrici. Il periodo
di Anassimandro viene oggi generalmente accettato come l'inizio della
gnomonica, ma orologi solari di tipo gnomonico erano in uso anche nelle altre
civiltà: egiziani, babilonesi e non solo.
Fig. 1- Orologio solare gnomonico
Successivamente,
per misurare le distanze Terra, Luna e Sole, gli astronomi greci disegnavano
triangoli in cielo. ARISTARCO DI SAMO
(310 - 230 a.C.), assertore del sistema eliocentrico, fu infatti il primo a
suggerire che fosse la Terra a girare attorno al Sole, piuttosto che il
contrario perché i suoi calcoli suggerivano che il Sole fosse molto più grande
della Terra per cui sembrava improbabile che un oggetto così grande orbitasse
attorno ad uno così piccolo. Arrivò a stabilire che l'angolo fra le visuali del
Sole e della Luna differisce da un angolo retto per un trentesimo di quadrante,
così determinò le dimensioni della Luna e del Sole e la loro distanza dalla
Terra.
Più tardi ERATOSTENE DI CIRENE (276 - 194 a.C.)
fu il primo a determinare con precisione la dimensione della Terra, infatti
misurò il raggio terrestre, servendosi di uno strumento per calcolare
l'inclinazione dei raggi solari rispetto alla superficie terrestre. Lo strumento
di cui si servì Eratostene era proprio lo gnomone. Studiando l'ombra che si
genera si possono seguire i movimenti del Sole.
Poi IPPARCO DA RODI (II sec. a.C.),
osservando la posizione ed il movimento dei corpi celesti, trasformò
l'astronomia da una materia osservativa ad una materia che poteva essere
prevista. Egli viene considerato il fondatore della trigonometria greca perchè
fu il primo a compilare una tavola trigonometrica che gli permetteva di
risolvere qualsiasi tipo di triangolo. Gli studi accurati dei moti del Sole e
della Luna gli permisero di determinare la lunghetta dell’anno solare in 365
giorni e 6 ore e predire le eclissi con maggiore precisione di altri. Le sue
opere, che non sono giunte fino a noi, sono state tramandate da Tolomeo, suo
grande ammiratore, che visse 3 secoli dopo.
Nel I secolo d.C. il matematico
greco MENELAO produsse tabelle
riportanti i valori delle corde in un’opera che è andata perduta, mentre una
sua opera sulla trigonometria sferica “Sphaerica” è pervenuta fino a noi ed è
la più antica opera nota su tale argomento. In tale opera è dimostrato un
famoso teorema di trigonometria sferica noto come il “Teorema di Menelao”
che afferma che se i lati AB, BC, AC di un triangolo (o i loro prolungamenti)
sono tagliati da una trasversale rispettivamente nei punti D, E, F, allora è
verificata l'uguaglianza:
AD•BE•CF = BD•CE•AF.
Menelao portò la trigonometria
ai massimi sviluppi.
Ma l'opera trigonometrica più influente e significativa
dell'antichità è l’Almagesto
del famoso astronomo alessandrino TOLOMEO (circa II secolo d.C.): egli vedeva la Terra
assolutamente immobile al centro dell’universo (sistema
Tolemaico).
Seguendo la tradizione dei Babilonesi,
probabilmente seguita anche da Ipparco,
Tolomeo divide la semicirconferenza in 180 parti uguali e il diametro in 120
parti. Viene così a formarsi una specie di goniometro (Fig. 2), in cui si
utilizza la parte curva per misurare gli archi e quella piatta per misurare le
relative corde.
Fig. 2 – Goniometro babilonese
Tolomeo, come i suoi
predecessori, usa per il calcolo delle corde una variante della relazione
fondamentale che ora indichiamo con:
Nei calcoli delle corde di
Tolomeo ha un ruolo centrale una proprietà dei quadrilateri detta oggi teorema di Tolomeo: la somma dei
prodotti dei lati opposti di un quadrilatero inscrittibile in un cerchio è
uguale al prodotto delle diagonali. Da essa si possono oggi ricavare le quattro
formule per calcolare seno e coseno della somma e della differenza di due
angoli, oggi dette formule di Tolomeo.
Fig. 3 – La trigonometria nella Grecia Classica
Bibliografia
e/o Sitografia
- Università di Genova
- Enciclopedia Treccani
- Artemate
- Wikipedia
ALESSIA LOSITO 2 B
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.